L'appuntamento era alla 50th strada w, al numero 320 aka (also known as) Teatre Hill. Sarebbe stata una rimpatriata tra amici italo-americani.
Come un generale in battaglia, studiai subito la cucina, i suoi fuochi, gli arnesi che la popolavano, il frigo, i taglieri, le pentole. Nel mentre che mi guardavo intorno, l'altra parte buona del cervello studiava un piatto da fare. Doveva piacere a tutti, agli italiani, agli americani, agli italo-americani. Eliminai subito gli spaghetti al pomodoro e basilico, li avrebbero scambiati per una pizza. Eliminai l'amatriciana, non mi fido tutt'ora del pomodoro in scatola newyorkese, non avevo tempo per il ragù. Per esclusione arrivai alla carbonara.
Essa, forse, non li avrebbe delusi. E' difatti il condimento romanesco che più si avvicina al gusto prepotente di stampo yankee. La carbonara è composta da becon e uova strapazzate. Dove li troviamo due ingredienti così inflazionati se non in america?. La pasta poi...che cos'è se non grano lavorato? E i toast americani non lo sono altrettanto? Noi italiani vediamo la pasta come qualcosa di magico, caduto dall'alto per lenire le numerose manchevolezze italiche, ma, se andiamo a ragionare, non è altro che pane fatto in altro modo. Avrei aggiunto all'intruglio romanesco anche della panna ed un goccio di brandy. Immancabili nei piatti americani.
Ma veniamo al dunque:
my cherbounerau (la mia carbonara a stelle e strisce) stars'n'stripes
ingredienti per sei persone
mezzo kg di spaghettini
un bicchiere di panna
sei uova meno tre albumi
un etto e mezzo di bacon
un etto di prosciutto crudo, grasso e magro
50 grammi di burro
100 grammi di parmigiano
30 grammi di pecorinoo
peperoncio
brandy

Soffriggete il bacon, dopo un pochino aggiungete il prosciutto: ambedue a cubetti.
Dopo aver scolato gli spaghetti al dente, conditeli con il burro, poi aggiungete la salsa all'uovo ed infine il soffrito. Tocco finale, il cognac.
Se tutto risultasse troppo liquido, ripassate in padella per dieci secondi.
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