Chi non conosce il gazpacho semplice? Bene il mio è andaluso
Ci vogliono: una grande zuppiera, un frullino, 3 o 4
piattini.
Nonché un kg di pomodori maturi, magari sammarzano, belli
rossi; un cetriolo grosso; due cipolle; tre spicchi d’aglio; 4 cucchiaiate d’olio
d’oliva; alcune mandorle tostate; sale e pepe; una presa di zucchero; paprica o
tabasco; un cucchiaio d’aceto e un bicchiere di vino bianco.
Sui piattini di cui sopra, preparerete: una manciata di
menta o di prezzemolo, del pane tagliato a dadini; dei pezzetti di cetriolo.
Veniamo alla preparazione.
Mettete nel frullino i pomodori pelati con le cipolle.
Frullate frullate frullate frullate frullate. Avete frullato? Bene. Aggiungete gli spicchi d’aglio che avrete precedentemente
pestato, aggiungete le mandorle che avrete sminuzzate in precedenza, aggiungete
il poco di zucchero, sale, pepe, paprica, il bicchiere di vino e la macinata di
menta e prezzemolo. Di tanto in tanto un po’ di olio a filo, che serve a
favorire la frullata. Dopo aver frullato virilmente, praticamente, tutto è
compiuto.
Versatelo in una zuppiera dove avrete preparato cubetti di
ghiaccio, perché il tutto va servito freddo.
E sentiamo, quando lo servite che cosa mettete su ogni
porzione?
Mettete il pane tostato a dadini e pezzetti di citrone. Oppure,
come me, dei pezzi di cipolla rossa e peperoni crudi e ghiacciati di vario
colore.
Versione per pazzi furiosi (categoria alla quale appartenevo
prima di risultare intollerante al lattosio): prendere del latte, frullarlo per
bene senza aggiungere niente e berlo tiepido.
Nota di servizio:
non aggiornavo, per una serie di vicissitudini tecnico-logistico-mentali,
il blog da un mese. Ho continuato ad avere decine di visite ogni giorno.
Grazie.
Ora si riprende.